Ogni cosa può essere scomposta? Il titolo
del blog non è un caso. In questo semestre ho deciso di esaminare questo
aspetto anche tramite ricerche approfondite in più portali.
La scomponibilità è un concetto
classico; deriva dal verbo latino dissolvo,is. Si tratta della possibilità di
suddivisione di un complesso organico e unitario implicante la separazione o la
distinzione delle parti e degli elementi costitutivi. Assume accezioni differenti e più specifiche in diversi ambiti tra cui le scienze, i metodi matematici o semplicemente la definizione di lemmi collegati da un semplice alfabeto o da una lingua straniera.
Ma la scomponibilità è molto di più;
è arte, poesia, è letteratura, anche classica come abbiamo
potuto constatare nell’Iliade. È una favola che può unire i più
piccoli, un gioco semplice di ragionamento come il puzzle Ravensburger o
anche un vero e proprio cartone animato/film d’animazione come ToyStory. È inoltre un oggetto del passato.
La nostra stessa alimentazione è
basata sulla scomponibilità, basti pensare alla cipolla, alimento fondamentale
che non manca mai nelle nostre fortunate tavole. Una ricetta gustosa ma allo
stesso tempo semplice e mediterranea come il pesce alla brace. Anche gli
strumenti che usiamo per cucinare come il robot da cucina, adatto a
sminuzzare ogni singolo elemento da noi usato nelle pietanze, fanno parte di
questa grande immagine (di cui Moulinex detiene il brevetto).
È un principio talmente vario che
talvolta diventa pure una battaglia di civiltà; il compositore Jacopo Ratini
la narra ne “La raccolta differenziata”.
Ogni cosa che noi leggiamo è
scomponibile, come evidenziato da un libro di natura scomposta o da un articolo di rivista oppure dal mio stesso blog.
Bensì è una tecnologia che si evolve, che si espone al mondo intero, che noi uomini pretendiamo per
una vita più comoda. Ed essa stessa si può scomporre, come Francis Scott
Fitzgerald lo attua narrando le gesta di Benjamin Button nel suo “curioso caso”.
Per cui ogni cosa è scomponibile? La risposta
è no. Una cosa sicuramente non lo è, la fine, segnata per questo blog da questo
ultimo punto che digiterò all’incirca tra due secondi.
Francesco Frau