giovedì 5 novembre 2015

Come la vita può essere scomposta e delineata tramite la forza della letteratura: The Curious Case of Benjamin Button

Locandina del film "Il curioso Caso di Benjamin Button"
"The Curious Case of Benjamin Button" è una novella narrata da Francis Scott Fitgìzgerald, esempio di come la vita umana può essere scomposta e ricomposta grazie all'estro geniale di un grande scrittore.

La storia inizia nel 1860, anno di nascita del protagonista Benjamin Button. Il bambino nasce con l’aspetto di un anziano, e viene addirittura paragonato  ad un ultraottantenne. Il padre, vergognatosi dell’aspetto inquietante del figlio, nasconde a tutti l’accaduto e rade il bambino per nascondere i capelli bianchi. Cerca di curarlo in tutti i modi per farlo sembrare più giovane, in quanto il bimbo ha gli stessi disturbi di una persona anziana, oltre che lo stesso aspetto.  La cosa strana che gli accade è che invece di crescere, più passa il tempo e più Benjamin ringiovanisce, arrivando a vent’anni ad assomigliare ad un cinquantenne.
Decide così di iscriversi all’Università di Yale e cominciare finalmente una sua vita. Il racconto prosegue con gli eventi della Guerra Civile americana, durante la quale il ragazzo di innamora della figlia di un generale, chiamata Hildegarde, che sposerà qualche tempo dopo.
Benjamin continua la carriera di uomo d’affari di suo padre e, siccome ringiovanisce sempre di più, conduce una vita dissoluta alla ricerca del piacere, scontrandosi con la moglie e rovinando il matrimonio, che sfocerà poi in divorzio. Dai due nasce un bambino, Roscoe.
Ben si iscrive poi all’Università di Harvard perché ha ormai l’aspetto di un ventenne e si distingue dalla massa ottenendo borse di studio e svariati premi.  Gli anni passano ma egli non riesce ad ambientarsi né tra i ragazzi né tra gli uomini adulti, non reggendo il confronto con nessuna delle due categorie.
Decide così di trasferirsi in Italia per seguire la crescita di suo figlio, che si era trasferito  lì con la madre, ma Roscoe non lo riconosce e lo chiama zio, sia in privato che in pubblico. Nel frattempo si avvicinano gli anni della Grande Guerra e Ben vuole arruolarsi ma viene escluso perché troppo gracile di corporatura. Questo gli provoca una frustrazione ancora più grande, portandolo alla depressione.
Trascorre gli ultimi anni della sua vita da infante, perdendo la memoria e la capacità di parola e curato dal figlio Roscoe, che lo fa vivere insieme al suo nipotino. Viene poi curato da una badante che gli insegna di nuovo a parlare ed è pronto a cominciare una nuova vita.

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